OPEN HOUSE MILANO: MUDEC (Museo delle Culture)
Il nuovo Museo delle Culture di Milano,
situato in via Tortona 56, rientra in un progetto di riqualificazione della
vecchia area industriale dell’Ansaldo, dietro Porta Genova. Il progetto, già
ideato negli anni ’80, è stato attuato soltanto negli anni ’90 ed è andato a
riutilizzare gli ex spazi industriali per uso culturale. In particolare il
MUDEC si presenta come un grande spazio espositivo. All’interno possiamo
trovare una mostra permanente di Raccolte etnografiche (opere e oggetti
soprattutto africani e asiatici) recuperate dal Castello Sforzesco dopo la
Seconda Guerra Mondiale. A causa dei bombardamenti e dell’incendio dell’ala del
castello che custodiva i manufatti, molti di questi sono andati distrutti. Gli
altri spazi sono dedicati a mostre temporanee: interessante è in questo periodo
visitare la mostra “Sempering” che, in occasione della XXI Triennale di Milano,
tratta le diverse tecniche di uso dei materiali nel design e nell’architettura.Interessante e assolutamente affascinante
è l’architettura dell’edificio. L’area espositiva è disposta su 17.000 mq e si
sviluppa intorno a un atrio centrale al primo piano. Il piano terra è dedicato
all’accoglienza dei visitatori, con la presenza di bookshop, ristorante e bar. Il
progetto è stato affidato all’architetto David Chipperfield che ha deciso di
lasciare invariato l’edificio esterno, ma ha rivoluzionato l’ex mensa della
fabbrica, in particolare costruendo una suggestiva copertura interamente fatta
di vetro rinforzato sopra l’atrio centrale. Quest’ultima, che ricorda la forma
di un quadrifoglio, oltre a conferire una grande luminosità durante il giorno, viene
illuminata con colori diversi di notte, andando così a creare un effetto
affascinante e stupefacente. Ad essa si accede attraverso una scalinata
dall’atrio inferiore.
Purtroppo
gli attriti tra l’architetto e i costruttori non sono mancati. Infatti
quest’ultimo, in seguito a una sbagliata costruzione del pavimento, ha deciso
di non mettere mai piede nell’edificio e di rifiutare l’attribuzione del
progetto al suo studio. Resta comunque notevole la copertura in vetro,
diventata ormai il simbolo che contraddistingue questo nuovo centro culturale
di Milano.

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