mercoledì 23 marzo 2016

DARSENA

Il Comune di Milano sulla base dell’Accordo di Programma stipulato con la Regione Lombardia (8 agosto 2003), decide di arrivare alla sistemazione dell’Ambito Darsena attraverso un Concorso Internazionale di Progettazione

L'intera storia del concorso è visibile anche nella sezione Osservatorio Concorsi del nostro sito.

L’area di Concorso, di circa mq 100.000, è delimitata a sud da viale Gorizia, a nord da Viale Gabriele D’Annunzio, a ovest da Piazza General Cantore, e a est da Piazza XXIV Maggio, comprendendo via Ronzoni fino alla Conca di Viarenna. Questo ambito è collocato anche in un’area storica fortemente urbanizzata dal tessuto residenziale e caratterizzata dalla presenza, all’interno della città, di altri monumenti di interesse artistico e archeologico quali l’Arena Romana e Sant’Eustorgio.

Gli obiettivi dell’Amministrazione sono quelli della valorizzazione dell’Ambito Monumentale attraverso la sua identificazione architettonica e la partecipazione alla vita della città, per farne un luogo primario con un dichiarato valore simbolico legato alle esigenze dei quartieri circostanti con cui è in relazione.

La Giuria
Avv. Pier Giuseppe Torrani (Presidente ); Arch. Leonardo Cascitelli; Arch. Carla Di Francesco; Prof. Arch. Aurelio Galfetti; Prof. Arch. Fulvio Irace; Prof. Arch. Ing. Andrea Tosi; Ing. Roberto Stefani; Arch. Silvia Volpi; Arch. Antonio Monestiroli
Supplenti: Arch. Giovanni Oggioni; Arch. Silvano Tintori

Per la selezione dei 10 candidati ammessi alla fase di concorso la giuria terrà in particolare conto di:
- Fondatezza culturale delle opere e progetti presentati
- Idee innovative nel campo specifico dell’oggetto della pianificazione e riqualificazione urbana
- Congruenza, qualità e complementarità delle competenze disciplinari in rapporto al tema progettuale nella composizione dei raggruppamenti creati anche ad hoc dai concorrenti
Progetto di MBM Arquitectes (capogruppo)
Il nostro approccio metodologico parte dalla considerazione della necessità di ricostruire a partire del vuoto urbano, perché da uno spazio pubblico ricostruito si producono degli effetti osmotici verso l'?area su cui esso gravita, nonché verso lo spazio privato.

Gli elementi su cui è basata la proposta progettuale sono 5:
1 Riordino e monumentalizzazione di piazza XXIV Maggio;
2 Riordino della Piazza General Cantore;
3 Riordino delle rive della Darsena e realizzazione dell?'edificio del mercato;
4 Miglioramenti sezioni viarie su Viale D?'Annunzio;
5 Riordino dello spazio della Conca di Viarenna.

Progettisti:
Eugenio Arbizzani, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Umberto Sgambati, Studio Pession Associato, Proger Spa
Progetto di MBM Arquitectes
Progetto di Pasquale Culotta (capogruppo)
Il principio insediativo delle architetture urbane lo troviamo nelle acque: quelle contenute nel perimetro storico della Darsena, quelle dei Navigli, quelle sotterranee della Conca, del Ticinello e dello scolmatore dell’Olona. Le forme delle acque (superfici e volumi), i riflessi e i rispecchiamenti compongono e trasfigurano il costruito del luogo, creando le condizioni uniche dell’insediarsi e del vivere in esso.
I principi della composizione architettonica vengono individuati nello stesso corpo dell’architettura già costruita: le tre diverse giaciture assiali della porta del Cagnola, degli edifici testata del corso San Gottardo e del bordo est della Darsena, per il polo di Piazza XXIV Maggio; l’asse di simmetria di Corso di Porta Genova, per il polo di Piazza General Cantore; le due assialità per il polo della Conca della Viarenna; il perimetro del bordo dell’acqua (pianta del Vallardi, 1884) e la giacitura delle risalite delle macchine e dell’area del sottoparcheggio, per la banchina settentrionale della Darsena, sono i principali fili del procedimento progettuale, che progressivamente hanno precisato la soluzione, riducendo il caos e la confusione ambientale esistente nel cosmos dell’identità della nuova architettura della Darsena.

Progettisti: 
Nicola Piazza, Francesco Lusco, Giovanni Lopes, Vita Giostra, Gustavo Matassa, Barbara Pighi, Filippo Mutti, Marco Rosario Nobile, Alessandra Cilli, Francesco Maria Raimond, Francesca Provantini, Michele Mele, Benedetto Guarino
Progetto di Pasquale Culotta 
Progetto finalista di Eduardo Souto de Moura (capogruppo)
Il riscrivere i margini e la costruzione del vuoto sono i principi che costruiscono la proposta. Il progetto prende le mosse dal riconoscere come peculiarità del luogo la dualità tra l'orizzontalità silente dell'acqua e la leggera topografia fatta di strati, di suoli e margini (per molti) impercettibili, che di di queste orizzontalità disegnano usi del suolo e gradi di permanenza dei manufatti edilizi.
Il disegno del vuoto attraverso gesti essenziali evita interventi definitivi, operazioni non lontane da "parchi tematici" e stranianti "lungomare", cercando invece il silenzio di uno spazio in attesa di nuovi, molteplici funzioni pubbliche, passeggiate, mercato, feste, incontri, scambi, entro la potente reinvenzione dei bordi. L'intensità del minimo intervento sull'area ed il rispetto dei caratteri e vincoli dell'area secondo il bando vengono affidati alla precisione del gesto anche costruttivo che rende inoltre la proposta profondamente realizzabile, evitando ogni intrusione di volumi, come ponti, edifici, isole; atti non necessari alla comprensione e trasmissione della struttura profonda che già identificava il luogo ed attendeva un intervento minimo ed al medesimo tempo accurato.

Progettisti: Carlo Nozza, Francesco Giorgetta, Gian Pietro Manazza, Tiziano Cattaneo, Gian Carlo Floridi, Remo Dorigati_OdA associati, Rui Ramalhete Moutinho Furtado, Chiara Dorigati
Progetto di Eduardo Souto de Moura
Progetto finalista di Klaus Schuwerk (capogruppo)
Un muro come un alto argine, quasi un molo, fiancheggia sul versante settentrionale il bacino della darsena. Segue il tracciato della murazione spagnola e ne è memoria, lasciandone visibili i resti nell’area detta Museo delle mura.
Alla quota bassa l’intervento prevede una ampia banchina sull’acqua: protetto a nord dal muro e proteso sulla darsena, questo spazio si configura come luogo dello stare. Sulla sommità il muro crea una passeggiata, un percorso tra le due piazze. Il carattere diverso delle due piazze é rafforzato dal progetto: un tetto di alberi copre piazza Cantore mentre nella piazza XXIV Maggio il valore monumentale é recuperato dal ripristino dell’impianto simmetrico e da una pavimentazione a grandi lastre in granito. E’ l’edificio del mercato a costruire il nuovo fronte della piazza, ponendosi come un filtro fra la piazza XXIV Maggio e la darsena. Un basso gradino separa la piazza dalla vitalità del mercato, pensato come luogo urbano. L’edificio è completamente aperto ed attraversabile, solo i box, come degli abitacoli autonomi di altezza ridotta, sono chiudibili. La struttura a pilastri crea un porticato che, verso la darsena, diventa una loggia sull’acqua. Un forte contrasto dei materiali caratterizza la costruzione, costituita da un basamento in granito, con una superficie come a spacco, su cui poggia una struttura in cemento, quasi traslucida, realizzata con casseformi metalliche. Grandi teli di cotone pesante issabili proteggono dal sole e dalla pioggia.

Progettisti:Klaus Schuwerk, Jan Kleihues
Progetto finalista di Klaus Schuwerk
Progetto finalista di David Chipperfield (capogruppo)
Criteri della giuria – fase concorsuale 
La giuria attribuisce i punteggi alle proposte progettuali secondo i seguenti elementi di valutazione (punteggio massimo attribuibile: 100 punti): 
Qualità del progetto: 40 punti 
Impostazione generale del progetto in rapporto al disegno urbano ed alle relative comunioni con il contesto, alla complessità e alla varietà delle funzioni presenti e da insediare ed alla possibilità di relazione fra di esse: 20 punti 
Rispondenza ai contenuti del D.P.P.: 25 punti 
Fattibilità e concretezza del programma di realizzazione per lotti funzionali: 15 punti
Progetto finalista di David Chipperfield
Progetto finalista di Stefano Parodi, Quattroassociati (capogruppo)
Il progetto si colloca sul delicato crinale tra un'attenta preservazione del profilo complessivo e un innesto nel sito di nuovi segni la cui forza è più concettuale che di occupazione edilizia. Né mimetico di una ricostruzione anacronistica che trasformerebbe la Darsena in parco tematico, né invasivo in nome di una modernizzazione sorda alle attese delle nuove identità estetiche della città, il progetto sceglie come linguaggio progettuale quello dello 'scavo'. Esso opera così per sottrazione di tutto ciò che in sostanza risulta stratificazione occasionale o slabbratura morfologica introdotta da confuse fasi storiche e pressioni utilitaristiche. Nessun elemento edilizio in senso proprio viene aggiunto all'area, e il progetto evita persino l'isolamento oggettistico che di solito marca gli elementi di arredo urbano. Tutto concorre viceversa a restituire un'immagine dell'area quale monumento riportato al gesto arcaico dello scavo che è alla base del suo originario impianto ingegneristico idraulico. Per questo si può parlare di un progetto mirato a restituire alla Darsena un valore di 'impronta': nell'impronta vi è infatti il marchio scavato nel vuoto da un agente non più all'opera. 

Progettisti: Corrado Annoni, Pierluigi Marchesini Viola, Mauro Montagna, Michele Reginaldi, Elena Caterina Recine, Antonio Acerbi, Bruno Pedretti, Ginette Caron, Cinzia Ferrara, Michelangelo Lassini - MMASS Project

Progetto finalista di Stefano Parodi, Quattroassociati
Progetto finalista di C+S Associati (capogruppo)
Lavorando sulle modeste differenze di quota, il progetto costruisce lo spazio suggerendo una nuova ‘topografia del vuoto’ che compone gli elementi di pregio con le faglie del nuovo suolo in un delicato equilibrio tra realtà e immaginazione, innescando un processo dove sia possibile leggere le strutture lasciate dalla storia ed innescare con il nuovo una condizione dialettica. Alla memoria delle mura spagnole, oggi poco più di un simbolo, il progetto affida il compito di fondare la nuova stratigrafia verso la ‘Darsena’. 
Su Piazza XXIV Maggio, la nuova sistemazione viaria, che lascia inalterate le linee tramviarie e sposta invece il terminal degli autobus su Piazza General Cantore, rende assolutamente pedonale la piazza con la possibilità di riqualificare lo spazio interno dei due caselli che prospettano la porta del Cagnola mantenendo un bar e inserendo un piccolo spazio di info-point dove si possano ritrovare le notizie sull’ambito monumentale nel quale operiamo. Una serie di schermi costituirà una sorta di mostra esterna permanente.

Progettisti: Giuseppe Possagnolo, Giorgio Finotti, Giandomenico Cocco
Progetto finalista di C+S Associati 
Progetto finalista menzionato di Angelo Torricelli (capogruppo)
Rifiutando ogni suggestione di carattere storicistico, la Darsena viene considerata come il fatto urbano capace di ricondurre ad unità l’intero Ticinese, caratterizzato dall’impianto preindustriale del Borgo di Cittadella e da quello ottocentesco del quartiere di Porta Genova.
Lo spazio lungo i bastioni, insieme agli intorni di Porta Genova e di Porta Ticinese, viene pensato come la nuova grande piazza per il Sud Milano, che reinterpreta i piazzali fuori porta e torna a identificare nell’acqua l’elemento fondamentale di relazione con il territorio e di organizzazione del corpo urbano. Nel progetto Porta Ticinese viene confermata nel carattere di luogo del mercato, Porta Genova come luogo del porto e dello spettacolo; mentre il nuovo bastione, in continuità con l’area della conca, introduce tra le due piazze un nuovo sistema di passeggi pubblici lungo l’acqua - sul tracciato originario di quelli neoclassici - che accoglie e valorizza anche la fiera settimanale di Senigallia. 

Gruppo di progettazione: Angelo Torricelli, Giovanni Cislaghi, Vincenzo Donato, Marco Stanislao Prusicki
Progetto finalista menzionato di Angelo Torricelli 
Progetto finalista di Bruno Morassutti (capogruppo)
Ampliando la superficie del bacino, si rafforza ulteriormente il rapporto tra costruito e specchio d'acqua, tra pieno e vuoto. Gli interventi in piazza XXIV Maggio sono resi possibili dalla marginalizzazione dei percorsi automobilistici, che consentono di dedicare la maggior parte dell?area ai pedoni. Ricomposta l'unitarietà spaziale e architettonica del nucleo monumentale neoclassico del Cagnola, si propone di farne lo sfondo della Darsena, eliminando l'ostruzione oggi costituita dalla presenza del mercato comunale che viene collocato in posizione più defilata. Da un nuovo edificio belvedere che costituisce una topografia artificiale di rampe e terrazze è possibile osservare la Darsena e la piazza.
Grazie alla valorizzazione delle differenze di quota esistenti nell'area, si ottiene una completa separazione dei traffici, a tutto vantaggio della circolazione dei pedoni e dei ciclisti. Un nuovo sottopasso in piazza XXIV Maggio permettere ai pedoni di raggiungere direttamente Sant'Eustorgio e il Parco delle Basiliche.

Gruppo di progettazione: Bruno Morassutti, TOPOTEK 1, Cappa + Stauber Architetti, Luigia Binda, Renato Angella, Alberto Baccega, Enzo Garbuglio, Paola Garbuglio, Britta Bossel, Francesco Giansiracusa, Giorgio Borré, Carlo Conti, Giovanna Gussoni
Progetto finalista di Bruno Morassutti
Progetto vincitore di Bodin & Associes Architectes (capogruppo)
Progettisti: 
Jean François Bodin: Progettazione generale e allestimenti 
Edoardo Guazzoni, Sandro Rossi: Inquadramento urbano e progettazione architettonica e ambientale 
Paolo Rizzatto: Progettazione dell?arredo urbano e della luce 
D'Appolonia S.P.A.: Project Management, Studi di Mercato, Diagnosi, Progetto Strutture 
Manens Intertecnica S.R.L.: Impiantistica generale e speciale
Progetto vincitore di Bodin & Associes Architectes

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