Guardando lo stadio, la fermata si scompone in due aree, collocate sulle sponde di via Harar: alla destra abbiamo, ben collocato nell'architettura urbana del luogo, un accesso alla metropolitana affiancato e preceduto da una piccola piazza, la quale è perfettamente in armonia con gli alberi e cespugli che la circondano. Ha un impatto sicuramente più visibile invece l'entrata sulla sinistra di via Harar, costituita da più elementi architettonici; quest' ultima presenta in realtà due ingressi. Il primo è di gran lunga più ridotto in dimensioni, e vuole rappresentare l'uscita minoritaria: oltre agli scalini (previsti coercitivamente dalla legge), abbiamo infatti un'unica scala-mobile, che percorre solo il senso che porta verso l'uscita dalla metropolitana. Il secondo è il fulcro dell'intero concept: si tratta di una struttura che richiama quasi l'aspetto di un'onda marina, pronta a scaraventarti tra le braccia dello Stadio. Da sottolineare che la forma curvilinea è ripresa anche dal primo ingresso: una "contro-onda", una reazione opposta e più piccola della sorella maggiore. Completamente in acciaio di colore grigio-nero la struttura è sorretta da pilastri (ramificati in cima) posti all'interno, e da curiosi tiranti collocati sul tetto curvo. L'edificio presenta quindi tre uscite: due sui lati e una frontale. L'idea sicuramente più innovativa del concept risiede infatti nella progettazione dei tornelli regolatori di flusso, che precedono l'uscita centrale: un'ottimo escamotage per ovviare a possibili problemi di sovraffollamento per partite o eventi importanti. Alla banchine si accede poi normalmente attraverso sistemi di scalinate o scale mobili, ma anche attraverso i diversi ascensori vetrati, spaziosi, veloci e indispensabili per i portatori di handicap.
La banchina effettiva è anti-suicidio, in quanto ci si presenta innanzi una serie di pannelli a nastro di solido plexiglas: si accede al treno (elettrico e centralizzato da organi di comando, esterni alla vettura: ciò vuol dire che non abbiamo la presenza di pilota o del capotreno sul mezzo di locomozione) attraverso delle porte elettroniche ad attivazione automatica, collocate a intervalli regolari nella struttura anti-infortunistica.
Per concludere, all'esterno oltre ai due ingressi descritti, abbiamo la presenza dei vani ascensore, del gabbiotto contente il comando elettrico centralizzato, e una torre predisposta per il sistema di condizionamento e areazione.
Nessun commento:
Posta un commento