Daniel Libeskind è un architetto Polacco, naturalizzato Statunitense; egli è considerato un esponente del "decostruttivismo", una corrente architettonica in cui c'è una vera e propria distruzione delle simmetrie e una totale assenza della geometria tradizionale.
Sono, infatti, il caos e la plasticità dei volumi a fare da padroni nei suoi edifici.
Nel 1989, dopo essersi aggiudicato il progetto per la costruzione del Museo ebraico di Berlino, fonda assieme alla moglie Nina Libeskind lo "Studio Daniel Libeskind" con quartier generale nella capitale tedesca.
Nel 2003 il quartier generale dello studio viene spostato a New York dove Libeskind era stato messo a capo dei lavori per la ricostruzione dell'area del World Trade Center.
Da pochi anni esiste inoltre una sede italiana, collocata nel cuore di Milano, che si occupa di design.
Lo Studio si occupa di progetti urbanistici, commerciali e culturali.
La parola chiave che meglio descrive il lavoro degli architetti del gruppo Libeskind è sicuramente "innovazione"; i materiali usati sono ecosostenibili, le forme suggeriscono grande modernità ed è ben evidente il compromesso tra budget e funzionalità.
Il gruppo Libeskind ha operato e continua ad operare in tutto il mondo.
Attualmente, gli edifici in costruzione sono circa 8 mentre quelli completati sono circa 30, variamente distribuiti lungo tutto il globo. La sua architettura è tale da inserirsi in qualsiasi contesto, in qualsiasi città senza difficoltà e questo fa di lui un architetto di alto livello.
Non c'è da meravigliarsi che negli ultimi 20 anni si sia aggiudicato numerosi progetti e altrettanti premi, collocandosi tra gli architetti più rinomati e importanti dei giorni nostri.
Tra gli edifici più importanti ricordiamo la "London Metropolitan University", il monumento "Memoria e Luce" collocato a Padova in onore delle vittime dell'11 settembre, la "Freedom Tower" e i portali di EXPO 2015.
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